L'autore e la critica

Stanisław Lem è nato a Leopoli nel 1921. Dopo lo scoppio dell'ultima guerra ha studiato medicina nella sua città natale. Interrotti gli studi per alcuni anni (durante i quali ha lavorato come meccanico), si è laureato all'Università Jagellonica di Cracovia, dove abita dal 1946. Nell'immediato dopoguerra ha iniziato la sua attività narrativa, diventando ben presto uno dei piú importanti scrittori polacchi e ottenendo nel 1973 il premio di Stato, massimo riconoscimento letterario del suo Paese.

Una rigorosa conoscenza del problemi scientifici e filosofici è alla base dei suoi romanzi. Su di essa si innesta una ricca dimensione fantastica, internamente nutrita da una problematica tutta « terrestre » e contemporanea. La narrazione fantastico-scientifica (prima ancora che fantascientifica) di Lem esce quindi da una riduttiva limitazione di « genere » per affermarsi come notevole in assoluto.

Tra le opere di narrativa di Lem si possono ricordare: Astronauci (1951, ed. it.: Il pianeta morto, Baldini e Castoldi 1963), Obłok Magellana (1955), Dzienniki gwiazdowe (1955), Eden (1959, ed. it. da una traduzione tedesca: Gli esploratori dell'astro ignoto, Baldini e Castoldi 1963), Inwazja z Aldebarana (1959), Pamiętnik znaleziony w wannir (1961), Powrót z gwiazd (1961, ed. it.: Ritorno dall'universo, Garzanti 1977), Solaris (1961, ed. it.: Solaris, Editrice Nord 1973, romanzo dal quale è stato tratto il famoso film di Tarkovskij), Noc księżycowa (1963), Niezwyciężony (1964, ed. it.: L'invincibile, Editrice Nord 1974), Cyberiada (1965), Wysoki zamek (1966), Opowieści o pilocie Pirxie (1968), Wielkość urojona (1973), Katar (1976).

Tra le opere di saggistica: Dialogi o zmartwychwstaniu atomowym... (1957), Summa technologiae (1964), Filozofia przypadku (1968), Fantastyka i futurologia (1970).

 

 

Ai Dzienniki gwiazdowe, o piuttosto alla parte principale do questo libro, intitolata Dzienniki gwiazdowe Ijona Tichego [Diari dalle stelle di Ijona Tichy], Lem è giunto seguendo la strada che da Verne in edizione naïf-marxista porta a Swift in edizione interplanetaria. Non importa se i pianeti visitati da Ijona Tichy nei suoi numerosi viaggi hanno o no, nella realtà, l'aspetto descritto da Lem; è anzi certo che essi non appaiono cosí come Lem li rapresenta. Dal punto di vista scientifico i Dzienniki sono infatti puro umorismo, parodia, gioco. Dal punto di vista letterario sono una satira allegorico-comica.

Lem è entrato nella letteratura col viso atteggiato a grande serietà; scriveva anche versi lirici, tradizionali. Di punto in bianco si è visto che è un magnifico umorista. Questo ampliamento della sua attività di scrittore, che rivela quanto sia multiforme la sua vena artistica, rappresenta, per il critico che segue i destini di Lem, un motivo di gioia.

 

Jerzy Kwiatkowski, in Twórczość, maggio 1958.

 

 

In che cosa consiste la singolarità di Lem, la sua – non esiterei ad usare questa definizione – grandezza? [...] Lem finge di volerci divertire, ma in realtà cerca di introdurre nei nostri pensieri inquietudine e sfiducia nei confronti delle soluzioni troppo facili, per indurci a correre avanti col pensiero, piú in là di una generazione [...]. Tanto piú che quello che descrive è del tutto possibile, oggi esiste già allo stato embrionale, soltanto che nessuno ne ha tratto le conseguenze definitive, e spesso assurde.

 

Wojciech Żukrowski, in Nowe Książki, 1968.

 

 

Eden è la continuazione ideale dell'Huxley del Mondo nuovo, dell'Asimov di Foundation o del Vonnegut di Player Piano [...]. La civiltà delle macchine, la società guidata da un computer geniale [...]. Che il Paradiso del quale sentiamo nostalgia nel mito del Grande Ritorno abbia appunto questo aspetto? E diale Dio lo ha creato?

Nel mondo che verrà dopo di noi, traboccante di macchine autoprogrammanti, che si governa con le regole della collettività ed è privo della forza costruttiva, per quanto satanica, dello scontro tra il Bene e il Male, sorge il bisogno di una nuova definizione del soggetto e dell'oggetto, del Creatore e del Creato. Ci si domanda se la distruzione di una macchina dotata di coscienza sia sottoposta a una valutazione etica. La tecnica romanzesca di Lem, eliminate le sollecitazioni dell'ottimismo e del troppo facile fascino, alle quali inizialmente ha ceduto, tende alla costruzione di alternative. Con Eden, l'autore cerca di riempire l'impenetrabile assenza di valori umani, e quindi di scelte e decisioni irresolute, drammatiche, errate, con le quali bisogna fare i conti. Incomincia l'umanizzazione del cosmo, che non significa conquista come assoluto soggiogamento dell'Ignoto. Il tema dell'umanizzazione emerge non solo sul piano narrativo, ma su un piano più generale, ideologico del racconto. Per la prima volta la trama diventa una questione secondaria, che serve unicamente alla dimostrazione delle tesi e alla loro viva documentazione letteraria.

 

Zbigniew Bauer, in Zycie Literackie, 1975.

 

 

Si può dire che tutti i libri di Lem trovino la loro ispirazione nel tentativo dei protagonisti di raggiungere la « conoscenza » di ciò che li circonda: vincono quando conoscono, perdono quando non riescono. Lo scrittore introduce altri motivi tematici, dalla moralità all'erotismo; ma ciò che tuttavia stimola maggiormente la sua immaginazione e arreca i migliori frutti letterari, è il problema di raggiungere la conoscenza del mondo esterno, affermando il potere dell'uomo sulla materia. L'esistenza in Lem ha un carattere di meccanicità. Soltanto sullo sfondo di tale visione del mondo lo scrittore innesta altre tematiche, dipendenti dal conflitto principale, che è il contrasto tra l'intelligenza e il mondo esterno [...]

La fantasia di Lem non è soltanto invenzione, ma ha anche un solido fondamento negli studi scientifici e filosofici. Tra i numerosi romanzi e racconti di questo genere si possono citare Solaris, Pamietnik znaleziony w wannie [Memorie trovate nella vasca], Dzienniki gwiazdowe. Ecco il problema centrale di questi libri: l'intelligenza è in grado di conoscere una realtà ignota, che richiede un cambiamento, una revisione dei metodi di conoscenza e di deduzione già stabiliti? [...] E ancora: ci si può immaginare una coscienza diversa dalla coscienza dell'uomo? L'evoluzione biologica deve sempre condurre nella stessa direzione, oppure può creare un altro tipo di sapienza? E infine: l'uomo è in grado di superare se stesso nella fantasia, riesce a inventare una realtà interiore che non assomigli a quella che gli è propria? Il romanzo Solaris mostra appunto la visione di un altro tipo di coscienza, un'altra intelligenza con cui l'uomo non riesce a trovare un contatto. Pamietnik znaleziony w wannie è la visione di una realtà psichica in cui interviene un crollo dell'identità dell'uomo in una società sottoposta ad un unico potere. Dzienniki gwiazdowe presenta racconti a carattere satirico, che mettono in caricatura i fenomeni della vita sociale. La fantasia di Lem, richiamandosi alle esperienze della nostra civiltà, le ingigantisce, le mette in caricatura, le conduce all'assurdo.

 

Włodzimierz Maciąg. Literatura Polski Ludowej 1944-1964, 1973.

 

 

Dando per scontato il successo conquistato con i romanzi fantastico-scientifici, Lem da molti anni scrive principalmente favole filosofiche. Certo, la letteratura della science-fiction ha sempre avuto una certa parentela con le utopie e le antiutopie; e a queste di solito la favola serviva come il più adatto mezzo di comunicazione. Le opere grottesche di Lem partecipavano della fantascienza contemporanea cosí come di Candido e Micromegas; ad esse corrispondevano testi filosofici scritti quasi contemporaneamente. Lem oramai ha quasi rinunciato al racconto fantastico tradizionale, romanzesco; l'ha sostituito con la saggistica, creando tavolta le apparenze dell'aneddoto, ma spesso non preoccupandosi neppure di questo. Quasi temesse di essere coinvolto nella stretta tra la paura sociale di oggi e il fabbisogno di una science-fiction che susciti la paura: si è rifugiato nella filosofia.

Forse perché, fin dall'inizio, ha proposto alla letteratura di fantascienza esigenze che superavano le sue possibilità. Si può trovare la formulazione di queste esigenze in Fantastyka i futurologia [Fantascienza e futurologia], dove descrisse quello che non è soddisfacente, cercando di definire come dovrebbe essere. E avrebbe dovuto avvenire il niracolo: al posto dei racconti da leggere in treno, traboccanti di mostri antidiluviani, di marziani e di revolte di robot, avrebbero dovuto nascere opere che realizzavano la sintesi tra le scienze naturali e tecnologiche contemporanee e i mezzi artistici di communicazione. « Avrebbero dovuto » non perché tali sono le strade su cui procede la letteratura, non perché quelle opere fossero preannunciate nella produzione letteraria preesistente, o perché ci siano scrittori capaci di scriverle; Lem non ha affermato nulla di tutto questo. « Avrebbero dovuto » nel senso che esse sono eccezionalmente necessarie, nel momento di crisi della nostra civiltà.

 

Małgorzata Szpakowska, in Literatura, 25 luglio 1974.

 

 

// Lem S. Pianeta Eden. – Roma: Editori Riuniti, 1977. – S. 7-10.